dominio e sottomissione

di | 9 de Dicembre, 2022

Ero rimasto in silenzio per un po’, i miei istinti oscuri finalmente svaniti, i miei pensieri oscuri sembravano i ricordi di qualcun altro. Sono stata sposata per più di 13 anni, la mia vita è stata bella, mio ​​marito mi amava, abbiamo avuto una figlia bella e sana, una vita perfetta agli occhi di tutti, compresa la mia, ma come tutti, non è come sembra, io ero infelice sessualmente, non mi sentivo più arrapata con mio marito, facevo sesso con lui solo per obbligo di mia moglie, a volte fingevo un orgasmo per fargli piacere, ma per godermelo davvero dovevo masturbarmi da sola.

E sapevo di cosa avevo bisogno, cosa mi dava veramente piacere, il mio desiderio represso, il mio peccato, conoscevo il mio desiderio e la mia perversione.

Ma solo qualcuno l’ha risvegliato in me, la stronza birichina che stavo nascondendo. Roano.

È stato con lui che ho tradito mio marito per la prima volta, mi ha reso sottomesso, con lui ho imparato ad apprezzare questa nuova passione per il dolore e il piacere.

Mi è sempre piaciuto il sesso più duro, pochi preliminari e molta penetrazione, ma mi sono trattenuta perché non pensavo fosse quello che una “donna normale” avrebbe dovuto provare. Ma con Ruan ero quello che volevo essere, una puttana obbediente a cui piaceva servirlo.

Il mio rapporto con lui è stato un rapporto di amore-odio, perché amavo le sensazioni che mi dava e lo odiavo per lo stesso motivo.

La nostra chimica era esatta, l’armonia era perfetta, la consegna reciproca e il nostro desiderio era inesauribile, anche dopo un po’, anche dopo altre persone. Sapevo che nel momento in cui i nostri corpi si toccavano, il piacere era garantito.

Per mia tranquillità abitava in un’altra città, non ci tenevamo in contatto, lo volevo lontano, in fondo mi ricordava un Gi arrapato, lascivo e indecente che odiavo. Ma col tempo ho imparato a controllare e a convivere con i miei demoni.

Mettevo le mie energie nel lavoro e nelle faccende domestiche come madre e moglie, che mi tenevano occupata, ma ogni tanto mi ritrovavo a ricordare quanto mi fotteva forte, il peso della sua mano sulla mia, il tuo sguardo malvagio quando succhiava. il tuo cazzo con tutta la tua volontà, come se fosse l’ultima volta, incredibile che in pochi secondi il mio corpo abbia risposto, accavallando le mie gambe, mordendomi le labbra, facendo un respiro profondo, chiudendo gli occhi per cercare di ricordare e dimenticare nel tempo. Ma presto ho ripreso il controllo e ho messo da parte i miei pensieri impuri.

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Un giorno era di passaggio dal mio paese, mi trovò e mi invitò, ovviamente rifiutai, ma lui insistette, anche se era per un caffè, ma in fondo conoscevo le sue vere intenzioni, cosa che mi piacque perché era un segno . Mentre lui era via era facile, ma qui così vicino a me era impossibile controllare la volontà e la voglia di essere di nuovo sua, mi ripromisi che sarebbe stata l’ultima volta, come l’ultima volta.

Conosceva le mie debolezze e le usava a suo vantaggio, è lì che è iniziata la mia sottomissione, non potevo dire di no, non ha chiesto, ha ordinato e l’ho adorato.

Quella notte io e mio marito abbiamo avuto un

festa a cui andare così le ho detto che mi sarei vestita con un amico e l’avrei incontrato alla festa, avevo solo 2 ore con Ruan, indossava un vestito nero attillato trasparente che modellava bene le sue curve al mio corpo, senza mutandine certo, ho preso un bicchiere di vino e un altro di coraggio e me ne sono andato. Non c’è gusto migliore del proibito.

Appena mi ha salutato mi ha tirato i capelli, mi ha baciato con passione, con quella bocca che ricordavo ogni volta che mi masturbavo, aveva uno sguardo seducente e un sorriso malizioso, da uomo malizioso che mi affascinava. Mi ha chiesto perché se n’è andato e gli ho detto che mi mancava molto il suo cagnolino.

Siamo arrivati ​​al motel e gli ho tolto i pantaloni per trovare questo grosso cazzo grosso che mi piaceva succhiare. Il mio piacere è dare piacere, vederlo e sentirlo gemere mi ha eccitato ancora di più, la mia figa era già bagnata dalla prima ceretta. L’ho succhiato per ore finché la mia bocca non si è stancata, ma lui non me lo ha permesso, perché sapeva che mi stavo divertendo e non era permesso, dopotutto dovevo soffrire, volerlo, quindi mi ha tirato fuori il cazzo della mia bocca, fuori dalla mia bocca, e mi ha colpito con esso, dicendo che ero avido, ricordandomi che non sarebbe stata la mia strada, ma la sua strada. Inginocchiato ai suoi piedi, l’ho pregato di baciarmi, si è chinato, mi ha detto di chiudere gli occhi, si è leccato le labbra e mi ha dato un pugno forte in faccia, ahhh com’è eccitato, ho dato un pugno di nuovo, ad ogni schiaffo il mio cuore è sprofondato cono. bagnato sempre di più, mi ha fottuto la bocca con tutte le sue forze, come se mi stesse piantando nella mia figa, in fondo alla gola stavo soffocando, soffocando, piangendo, e adorava vedermi con il trucco sbavato, sbavando , se dicevo che non ce la faceva più, allora continuava, e non voleva nemmeno che finisse. Gli succhiava le palle, lo leccava su e giù, i suoi gemiti e sussurri non mi lasciavano smettere, mi afferrava i capelli così forte da strapparmeli, mi buttava sul letto, mi mordeva le labbra, le tette e ha cominciato a infilare la testa del cazzo nella mia figa gocciolante, l’ho tirato nel tentativo di infilarmelo dentro, ma lui mi ha detto di stare zitto, perché mi avrebbe fottuto solo quando voleva, questa tortura mi ha spinto al limite , Ero in estasi, volevo che quel cazzo mi colpisse immediatamente, e più lo volevo, più tempo ci metteva a scavare le dita e sentendo lo stato in cui si trovava si stava divertendo con il mio lavoro vedendo il mio corpo arrenditi ai suoi stimoli l’ho pregato l’ho pregato mentre si contorceva dal piacere, mi ha dato le sue dita appiccicose per succhiarmi e assaporarmi. Che meraviglia

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– Scopami, fottimi, per favore, ho implorato.

Anche lui era già al suo limite, quindi ha capito tutto in una volta, ahhhh quando ho sentito il cazzo che mi riempiva dappertutto mi sono avvicinato e ho urlato, Dio che casino. È qui che ha spinto di più, perché ero venuto senza il suo permesso, che ero davvero una puttana cattiva e disobbediente. E quando stava per tornare gli ha preso il cazzo e me l’ha dato da succhiare, assaporando il sapore del mio seme, cosa che ho fatto con più piacere, mi ha fatto un quartetto di gambe e mi ha dato un pugno in profondità, colpendomi il culo, e tirandomi i capelli. , ancora e ancora, anche se la posizione era scomoda non potevo lamentarmi, era proprio quello che voleva. Dans ses mains j’étais un morceau de viande qu’il retournait et détournait as il voulait, j’essayais de m’allonger, mais il me tenait d’une main m’étouffant le cou et de l’autre me masturbant la chatte , Sono tornato…

Cagna, torna indietro!

Mi ha buttato a terra, è andato a prendere l’acqua, ero già sfinito, volevo riposare, ma è tornato e mi ha bagnato la faccia, e ha detto:

– Svegliati puttana, non ho ancora finito

-Non posso più

se non ti arrendi

-La mia figa sta già bruciando, gonfia…

-Allora ti mangerò il culo.

Mi ha capovolto e me lo ha spinto senza pietà nel culo, oh mio Dio, ho urlato di dolore, ma anche di piacere.

-Scream cagna, so che ti piace!

Penetrandomi come faceva lui, più urlavo più colpiva forte, cercavo di controllare il ritmo ma era inutile, ero ancora sotto di lui, tenendomi le braccia ben incrociate dietro la schiena, non volevo scappare e nemmeno io. È malato, lo so, il dolore, il disagio, l’umiliazione di essere gentile con qualcuno. Mi morde la schiena dicendo che ero sua, che gli appartenevo, che il mio corpo era suo, quindi sono venuta per la terza volta. Anche lui era stanco così mi sono arrampicato su di lui e mi sono seduto su quel cazzo duro come una roccia. Al mio ritmo. È stata l’unica volta in cui mi ha lasciato comandare. ne ho approfittato. Mi sono strofinato e rotolato all’infinito, mi sono girato sulla schiena. per lui senza tirarlo fuori, e continuavo a muovere il sedere mentre ascoltavo i suoi gemiti di lussuria.

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Non avevo più forze, tutto il mio corpo era flaccido, dolorante e sfregiato, volevo solo riposare, quindi mi ha detto di inginocchiarmi, aprire la bocca perché berrò tutto il suo latte, il suo ordine mi ha riacceso e mi sono svegliato su. alzandosi in piedi e obbedendo, stava per spruzzarmi tutta la sborra accumulata addosso, e quell’attesa era deliziosa, ho provato a succhiarlo ma non me lo ha permesso

– Non te lo succhierai più quel cazzo, accidenti basta!!! prendi la mia merda

E mi ha riempito la bocca, l’ho ingoiato tutto, ho succhiato fino all’ultima goccia.

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