Deliziosa sega sull’autobus – Storie erotiche

di | 14 de Ottobre, 2023

Studio educazione fisica e lì ci sono molte donne. E quello che mi fa impazzire è che indossano solo queste mutandine di lycra, molto strette, che valorizzano tutte le forme del corpo, e c’è anche chi indossa questo tipo di pantaloni anche con le mutandine sepolte nel sedere, nooo che attrattive. Su una sedia c’è una piccola bruna che ha un corpo ideale, una seduta molto felice, e indossa pantaloni di lycra con le mutandine infilate nel sedile, sospettosa, sembro pazza durante la presentazione. La sua figa è attentamente divisa. Ogni volta che torno a casa dopo lo spettacolo mi masturbo pensando a loro. Tuttavia, anche l’autobus su cui torno a casa ne ha uno fantastico. Il suo culo è semplicemente fantastico, ben definito, anche le sue mutandine sono sepolte e indossa solo pantaloni attillati di lycra. Mi è venuto duro durante il viaggio verso casa solo guardandola. In questi giorni ho deciso di cambiare le cose. Mi sono seduto su una panchina dietro di loro, ma dall’altra parte, da dove avevo un’ottima visuale delle sue cosce e del reggiseno. Presi il mio bissaco e lo misi accanto, nascondendo così la visione che gli altri individui avevano di me. Così, in completa astinenza, ho tirato fuori il mio cazzo e ho cominciato a farle una sega, cercando il corpo di questa diva. Si voltò verso di me, ma poiché era buio, la mia vista non era molto chiara, ma continuai così. Quella percezione di minaccia, di essere indagato da qualcuno, mi faceva sentire più attratto. Sembrava già vicino alla gioia, guardando costantemente quel culetto, quelle cosce, huuuum. All’ingresso si sono accese le luci e ho continuato. Ha iniziato ad abituarsi a chinarsi, poi le cose sono migliorate, ora aveva una visione completa della mia bellezza. Ho accelerato mentre mi masturbavo perché volevo approfittare di questo sedile statuario. Lei si è chinata per raccogliere una base da terra e si è seduta davanti al mio viso, con le mutandine in vista, sepolte nella nicchia, poi non ho potuto trattenermi e allora sono entrata, sono salita sull’autobus. Lei è scesa, mi sono asciugata le mani sulla tenda e sono scesa, ma era troppo.

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