bel pomeriggio

di | 13 de Febbraio, 2023

C’était un samedi, j’étais en congé ce jour-là et j’ai décidé de nettoyer ma maison, il était environ 14h when j’ai fini et je suis allé take a shower et j’en ai profité pour laver mes testa Rossa. Ho finito di farmi la doccia e sono andata a letto, ho appoggiato i piedi su 2 cuscini per appoggiare le gambe fino a quando non sono andata ad asciugarmi i capelli, ma ho finito per addormentarmi, mi sono svegliata con il cellulare che squillava, ho risposto mezza addormentata e mi hanno riconosciuto io a voce. Era Flávio, capelli castano chiaro, alto 1,65 cm (un po’ più basso di me, con le gambe tornite, la pancia piena di cicatrici e una voce che fa impazzire.

– Tesoro dove sei?

– Sono a casa.

– Io sto davanti, sei solo?

– Io sono sì. Solo un minuto e sarò lì.

Mi sono accorta che ero appena andata a letto con un asciugamano avvolto intorno al corpo e un altro tra i capelli, ho preso dei pantaloncini cortissimi e una canotta, mi sono vestita e gli sono andata incontro, ho guardato l’orologio a parete ed era 15:45

Apro la porta e lui ha una gastronomia del venerdì, 2 bicchieri, 1 bottiglia di vino e 1 rosa rossa.

– Sono venuto a farti compagnia oggi pomeriggio, se non hai ancora preso appuntamento.

– Non ho un appuntamento per oggi. Scusa per la faccia rugosa, stavo dormendo.

– Sei adorabile come sempre.

– E tu civettuola come sempre.

Abbiamo sorriso e sono andato ad aprirgli la portiera per fargli lasciare l’auto nel garage esterno.

Ho incontrato Flávio su un’app per appuntamenti, siamo usciti diverse volte per bere qualcosa, ma tra noi non è mai successo niente.

Siamo entrati in casa, la mia casa è molto piccola (sembra un kit di rete) ho optato per una casa piccola a seguito del trasloco dei miei figli. E’ una camera all’americana e ha un corridoio che è il bagno e proprio di fronte alla camera da letto che ha una porta a vetri con una lavanderia e uno spazio esterno, dove c’è un tavolo da giardino con 2 sedie. Ho messo il sesto sul bancone e ci siamo seduti a parlare per un po’.

Sono andato a cercare un tavolo per sistemare le salsicce che erano già arrivate in pentole singole, oltre alle salsicce c’era anche un po’ di frutta come fragole, uva e qualche uovo di quaglia bollito e condito e salse. Ho organizzato tutto lì, ho preso un vasetto e ci ho messo dentro la rosa.

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Ho portato tutto al tavolo in giardino, mi ha visto andare in camera da letto e ha scherzato dicendo:

– Mangiamo a letto?

L’ho guardato e ho detto:

– Dipende da cosa vuoi mangiare prima.

Stavo già morendo dalla voglia di baciarlo, ma non ha mai preso l’iniziativa. Si alza e si avvicina a me, mi prende la tavola di mano e la posa sul bancone, mi gira, mi afferra e mi bacia.

– Ti voglio, ma non ho avuto il coraggio di dirlo.

– Quindi ora puoi dire.

– Ti amo sempre.

Lì ricominciamo a baciarci, mi appoggia al muro di fronte a lui alzandomi le braccia e prendendole con una mano, con l’altra mi prende il viso e mi bacia e mi morde le labbra, mi lascia andare il viso e mette la sua mano sul mio collo, soffocandomi leggermente.

– Appena voglio, oggi vedrai com’è essere dominato da un uomo.

Mi piace molto scherzare.

– C’è? E come ci si sente ad essere dominati da un uomo?

Con una mano mi solleva la camicia e mi scopre i seni.

– Sono più gustosi di quanto immaginassi.

Comincia a passare la lingua sui miei capezzoli già duri e succhia come un bambino affamato. Mi volto verso il muro e avvolgo le braccia dietro di me, tenendomi per i polsi, il seno contro questo muro freddo che mi eccita ancora di più.

Mi abbraccia da dietro e mi apre i pantaloncini, abbassandoli lentamente fino a farli cadere a terra.

– Il mascalzone è senza mutandine.

– Mi sono vestito in fretta per andare a trovarti.

Mi dà uno schiaffo forte sul culo che mi fa gemere e mi abbraccia di nuovo con una mano mi stringe i seni e con l’altra mi prende la figa.

– Il cane è già bagnato di lussuria.

Alzo il sedere e sento persino il suo cazzo pulsare, indossavo pantaloncini di jeans, maglietta e pantofole.

– Da come mi sento adesso, non sono solo io ad essere eccitato.

– Certo che no, mi stai facendo impazzire strofinando quel culo contro di me.

Passa 2 dita nella mia figa e se la prende in bocca.

– Non puoi immaginare quanto fossi pazzo ad annusare il tuo sapore.

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Riporta la tua mano sulla mia figa e prendimela in bocca.

– Ho sentito il tuo sapore, ho sentito quanto sei sexy.

Mi fa voltare verso di lui e mi fa sedere sul bracciolo del divano, mi tira un po’ in avanti in modo che mi sieda proprio sul bordo del bracciolo, si toglie la camicia e comincio ad aprire la porta. rubare. Indossava biancheria intima bianca, ma potevo vedere le dimensioni del suo cazzo, ho passato la mano sul suo cazzo sopra la sua biancheria intima.

– Dì quello che vuoi, parla.

– Lo voglio, lo voglio sentire, lo voglio succhiare.

Si toglie le mutande e tira fuori un cazzo di circa 17 18 cm di spessore.

– Mamma inseguilo, uccidi la sua volontà.

Sono una ragazza obbediente, comincio a girare la lingua intorno alla mia testa e sto già mordendo.

– Sì, proprio così, sii una brava ragazza.

Mi afferra per i capelli ma non mi obbliga ad andare oltre, lo guardo e cerco di mettermi tutto quel cazzo in bocca. Mi toglie il cazzo dalla bocca e mi tira i capelli e mi bacia e mi fa girare per succhiarmelo di nuovo, a quel punto mi prende tutto il cazzo in bocca e dice:

– Guardami e sbavami sul cazzo.

Lo guardo con tutto il cazzo in bocca e sto già sbavando.

Se lo toglie e mi bacia di nuovo.

Mi spinge in modo che cada all’indietro sul divano con solo il culo sul bracciolo del divano, guarda la mia figa che sta già quasi gocciolando.

– Ora voglio metterti alla prova.

Comincia a passare la lingua sulle mie grandi labbra, poi sulla mia clitoride dove succhia forte, mi fa impazzire. Lui succhia forte e io non ce la faccio e gli dico che sto per venire, mi mette 1 dito dentro poi un altro e mi scopa mentre mi succhia forte la culla.

– Benefici molto gustosi per i tuoi soldi, benefici.

Lo afferro per i capelli e lo tiro contro il mio corpo e io vengo, lui beve tutto il mio sperma, con le mie gambe ancora tremanti mi tira contro il suo corpo mettendo le mie gambe sopra la sua spalla e strofina il suo cazzo nella mia figa poi inizia e inseriscilo molto lentamente, tiralo fuori e colpiscilo di nuovo, rimani lì e mettilo dentro finché non smette di tremare.

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Le mie braccia sono sopra la testa, ma il casino non è finito, comincio a muovermi, pregandolo di mettermi tutto questo cazzo addosso.

– Bussa gnam, bussa. Voglio essere la tua puttana.

Impazzisce a sentirmelo dire e inizia a colpirmi più forte e insultarmi.

– Andiamo puttana sporca, muoviti molto gustosa. Voglio vederti venire sul mio cazzo.

Poi inizia a spremere la mia gioia con il pollice, non ce la faccio più e sono tornato.

– Esatto, vieni sul cazzo del tuo uomo, puttana.

Vengo più della prima volta e lui scalcia molto forte facendomi tremare ancora di più, mi toglie le gambe dalla spalla e mi tira contro il suo corpo e mi bacia. Mi allontana da lui e mi fa inginocchiare sul divano.

– Ora voglio mangiarti da 4. Colpiscimi quella coda.

Sono in ginocchio con le mani sullo schienale del divano, lui picchia forte facendomi gemere forte.

– Ti piace, vero?

– Colpisci più forte.

Rispondo con quella voce timida e maliziosa.

Colpisce sempre più velocemente, afferrandomi le braccia e afferrandomi da dietro la schiena per i polsi e schiaffeggiandomi le natiche e poi tirandomi i capelli.

– Cavalca sul mio cazzo, sento tutto in te.

– Come quella stronza.

– Non fermarti.

– Deliziati così.

– Esatto, guida bene e io verrò.

Mi dimenai mentre colpiva più forte e più velocemente.

– Verrò ancora bastardo.

– Poi sborrami di nuovo sul cazzo, sborra.

Veniamo entrambi nello stesso momento, lui si sdraia sulla mia schiena ansimando e mi bacia la guancia. Indietro. Ci buttiamo sul divano e ci abbracciamo per qualche minuto fino a recuperare le energie, poi andiamo a baciarci con tanti baci.

Finito il bagno andammo a prendere il tagliere di salumi e il vino e ci sedemmo a tavola in giardino, erano quasi le 7 di sera.

All’improvviso sento squillare il mio telefono, lo prendo e sento Flávio che mi chiede dov’ero e se volevo fare qualcosa oggi. Poi mi rendo conto che era solo un sogno che mi ha fatto bagnare.

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