Sesso indimenticabile – Storie erotiche

di | 4 de Dicembre, 2023

Buongiorno! Mi chiamo Lucas, ho 25 anni, ho la pelle scura e gli occhi castani, peso circa 60 kg, sono alto 1,70… attualmente sono single. Ho deciso di scrivere questa storia su sua richiesta. Passiamo alla storia?
Ho conosciuto Aline su un social network (facebook)… Una ragazza attraente, con la pelle chiara, gli occhi verdi, i capelli lisci castani, il culo rotondo, il seno piccolo e un viso angelico. All’inizio ci fu un po’ di resistenza da parte sua, anche di cautela, perché non ci conoscevamo personalmente. Niente che mi abbia disturbato, mi è piaciuto il suo atteggiamento più riservato, a volte scortese, ma sempre amichevole, estroverso e, ovviamente, molto spontaneo.

Nous vivions dans la même ville et nos quartiers étaient très proches, nous avions des amis en commun… elle était très religieuse, elle s’impliquait souvent dans quelque choose à l’église, à la catéchèse, aux messes, aux réunions, non importa…
Studiavamo contemporaneamente, alla fine del corso verso le 22 ho mandato un messaggio:
Io: Ciao angelo mio!
Lei: Ciao Mb.
Io: Allora oggi voglio uscire con te… cosa ne pensi?
Lei: sì e dove sarebbe?
Io: beh, la location sarebbe la cosa meno importante con un’azienda come questa… ahahah
Lei: Capisco, beh, la mia lezione è finita, ti aspetto alla porta principale.
Ci siamo incontrati nel luogo concordato, era ancora altrettanto bella (nonostante l’uniforme e lo zaino sulla schiena) e aveva ancora un odore altrettanto fresco. Ci siamo salutati con un bacio e un grande abbraccio, siamo saliti in macchina e siamo partiti. Siccome volevo un posto molto semplice e senza nessun tipo di formalità ho deciso di portarlo a casa mia, abitavo da sola quindi ho ordinato una pizza e qualche bibita e siamo partiti. Abbiamo cominciato a bere in macchina, la pizza ci sarebbe stata consegnata più tardi.
Dopo circa 20 minuti eravamo a casa mia, senza alcuna cerimonia e un po’ contenti per l’alcol cominciammo a spogliarci, lasciandoci solo in mutande. È stato allora che ha preso lo zaino, è entrato in bagno senza dirmi niente ed è uscito con un cappotto morbido, un berretto in testa e uno stetoscopio al collo… Mi sono rilassata sul divano e ho potuto solo restare a bocca aperta. e aspetta cosa farebbe questa ragazzina cattiva.
Da quel momento in poi, Aline utilizza un linguaggio molto tecnico (come quello delle infermiere) e pone domande molto serie, il che rende questa fantasia molto realistica. Ero seduto sul divano in mutande e con il cazzo già duro come la roccia, lei mi stava a cavalcioni in grembo con indosso solo un camice da laboratorio e sotto solo delle mutandine (rosse) e ha iniziato ad esaminarmi con lo stetoscopio al centro del petto, ovviamente il cuore batteva selvaggiamente, vero? Hahaha e per aiutarmi, ha twerkato delicatamente sulla punta del mio cazzo, lasciando un’atmosfera maliziosa e sensuale. Lei mi ha sdraiato sul divano e ha iniziato a fare le prove del “tocco”, mi ha passato la mano su tutto il corpo chiedendomi come mi sentivo e io, con voce già emozionata, ho risposto alle basi, portandolo ad esaminare in modo più approfondito dettaglio. …quando mi hanno chiesto della mia erezione:
Lei: E tutto quel volume nelle tue mutande, signor Anderson?
Io: Non lo so, Efma. Alcuni giorni mi sento così ogni volta che ricordo Mme.
Lei: Penso di sapere come affrontarlo.
Guardandomi con quegli occhi verdi, mordendosi le labbra e sembrando una puttana, mi ha messo la mano nelle mutande e ha cominciato a “segarmi” il cazzo già palpitante… poi mi ha abbassato le mutande, si è inginocchiata accanto a me, mi ha dato mi ha dato un piccolo bacio sulla testa del cazzo, ha cominciato a far scorrere la sua lingua sul mio cazzo, cominciando dal fondo delle palle e risalendo fino alla testa, dove ha ingoiato completamente il mio cazzo, facendomi a volte soffocare. nella sua bocca… è stato un pompino molto bagnato. Non potevo più trattenermi, trattenendole i capelli e cercando di controllare i suoi movimenti come volevo, e qualche volta le tenevo la testa in modo che potesse soffocare con il mio cazzo in bocca. Sempre sdraiata sul divano, mi cavalca, apre un po’ il cappotto, rivelando il suo corpo e la sua lingerie rossa… con lo sguardo da puttana più grande, butta di lato le mutandine e comincia ad aggiustarsi sul mio cazzo, tutto Immediatamente si siede e ingoia tutto il mio cazzo, facendomi fatica a trattenere lo sperma. Lei, dal canto suo, non si preoccupa nemmeno di reprimere i suoi gemiti. Geme spontaneamente e molto forte. Quanta sete aveva quella donna. Era seduto con fermezza e forza, come se non ci fosse un domani. Alternavo i movimenti, a volte mi muovevo, a volte galoppavo… il mio cazzo completamente duro copriva ogni centimetro di quella bella figa stretta e succosa. L’ho schiaffeggiata, le ho tirato i capelli, ho succhiato quelle tette deliziosamente, senza farla smettere di scopare. L’ho maledetta molto:
Io: Questo è tutto, stronza! Fanculo per bene quel cazzo. Sali sul tuo cavallo e vai. Siediti su quella merda… urla per me, andiamo… aaahh, vergognati… stronza, stronza. Volevi il cazzo? Poi mangia dei biscotti. Da qui oggi sarà tutto cotto. Hai trovato un vero stallone… ti mangerò la figa tutta la notte. Non avrai pace, ti sborrerò dentro e continuerò a scoparti, puttana…
Non c’è voluto molto perché venisse a suon di miei insulti e provocazioni… già sopraffatto dal desiderio, ho invertito la posizione, gettandola sul divano e alzandomi in piedi, ho infilato il mio cazzo nella sua piccola bocca, facendole ingoiare i litri di sperma che fuoriuscivano in getti a pressione. . La porca lo ha ingoiato tutto e ogni tanto apriva la bocca mostrando il mio sperma nella sua piccola bocca… poi ha ricominciato a succhiarmi di nuovo, stringendomi le palle per estrarre fino all’ultima goccia di sperma dal mio cazzo. La puttana mi ha lasciato il cazzo perfettamente pulito. Con la testa molto rossa e gonfia, era ancora duro come se fosse la prima volta. Così l’ho messa a carponi sul divano e ho ricominciato a scopare questa donna, ma ora era lei a maledirmi:
Lei: vai avanti, ragazzo. Vai a fanculo la tua piccola troia. È delizioso. Mangiami, mio ​​grosso cane… aaaiiii pirocudooo. Somm somm, questo è tutto! Maledetta mocciosa… mangia quella figa, fammi venire di nuovo, vai avanti…
Ho risposto alle sue richieste e con spinte decise e precise ho esplorato quella figa che sembrava non fosse mai stata scopata. Alcune spinte seguite da schiaffi sul suo culo già rosso, segni delle mie dita, intervallate da tirarle i capelli, facendola afferrare al divano, inclinando la testa all’indietro, l’ho scopata deliziosamente, facendola venire due volte all’interno di una discussione in questa posizione. ..volevo sentire il tuo piacere. Come un animale l’ho presa in braccio e l’ho lanciata sul tavolo della cucina, le ho alzato le gambe e le ho toccato la figa gonfia facendola dimenare di desiderio sul tavolo, le ho abbassato la bocca e ho cominciato a succhiare tutta quella figa. Le leccavi le labbra, il clitoride già molto gonfio, e di tanto in tanto le mettevi la lingua nella figa, massaggiandole il punto “G”. Aline era semplicemente arrapata e gemeva, mi teneva ferma la testa e me la strizzava, facendomi ingoiare ancora di più quella figa. Ed è così che, con la bocca sepolta nella sua figa, è venuto per la terza volta.
Andammo in bagno e, ancora dentro, il fattorino annunciò al citofono che aveva la nostra pizza alla porta. Lui uscì avvolto in mutande mentre lei finiva di fare la doccia. Visto il caldo abbiamo deciso di mangiare e bere qualche birra in più fuori dalla macchina, con lei non c’era formalità, le piacevano le cose semplici e casual.
Ero ostaggio dei numerosi sguardi libidinosi di Aline, che era ancora sorpresa dalla mia prestazione e dall’intensità dei piaceri che provava, divorandomi con i suoi occhi. Mi è piaciuto avere questa troia al mio fianco e avvolta solo in un asciugamano. Era una bellissima notte… intorno alle 2 del mattino. Mi alzai e la trascinai con me, avvicinandola a me. Immediatamente, lasciai cadere il suo asciugamano e l’abbracciai più forte al mio corpo, sentendo quei seni e capezzoli duri che si sfregavano contro il mio corpo. Con una presa salda, ho tenuto quel culetto, facendo sì che la sua figa si strofinasse di nuovo contro il mio cazzo duro. Le ho succhiato il collo e i seni, ho dato qualche boccone con l’intenzione di prendere delle maracas…
Spinto dalla mia insaziabile sete, e felice di aver trovato un degno compagno, lanciai Aline sul cofano dell’auto, proprio lì in zona e in un “pollo arrosto” cominciai di nuovo a penetrare. Sono bastate poche spinte perché iniziasse a gemere forte e con qualche graffio mi ha punito il petto e l’addome. La ragazza cattiva era soddisfatta di questa punizione, a volte veniva verso di me e mi mordeva il petto, mi affondava le unghie nella schiena e si aggrappava a tutto ciò che poteva. Era incredibile quanto si dava durante il sesso, non lasciandomi mai fare tutto da solo, muoveva i fianchi in armonia con me e con parole e gemiti mi incoraggiava. Volevo davvero questa donna e avevo già tutto con lei in quel momento… mi mancava solo una cosa… volevo incularlo anch’io! Le ho voltato le spalle e l’ho fatta appoggiare faccia sul cofano dell’auto, già consapevole delle mie intenzioni e un po’ preoccupata per non aver avuto molto successo nell’anale, acconsentì ad uno spudorato sollevamento delle natiche e in una frase:
Lei: Allora mangiami il culo, bastardo! Te lo darò come regalo oggi.
Mentre aprivo un po’ quel piccolo cul je pouvais vedere ce cul délicieux, con molta precauzione mi posizionai ma tête à l’entrée et petit à petit j’ai laissé tomber le poids de mio corpo sur lei, entrantlententement in ce petit trou … Aline était très serrée, avec plus de mots Je l’ai doucement fait se détendre et profiter de chaque centimètre carré de ma bit… déjà dans son cul, je l’ai laissée s’habituer au volume et à size . Già abituato e fiducioso, ho cominciato ad accelerare le mie spinte e a forzare più penetrazioni… ho cominciato a sentirlo gemere di nuovo, ora con piacere e richiesta da parte di chi ha goduto e ne voleva di più… ho mangiato come se fosse il mio primo culo nella mia vita, questo culo era molto gustoso. e volevo approfittarne… eravamo già sdraiati con una buona intensità, Aline si è girata e mi ha imprecato molto… sono stato soddisfatto in quel momento in cui ha premuto le sue natiche contro di me e, molto fuori di fiato, annunciò il quarto orgasmo… le chiesi semplicemente di lasciarmi andare e siccome quell’avvertimento era quello che mi serviva per godermelo… lei mi chiese:
Lei: Forza cane, vieni nel mio culo, riempilo di sperma e ora sarà solo tuo!
Sono venuto come un matto e lei, con le gambe tremanti, si è sdraiata sul cofano dell’auto e, con un sorriso da un orecchio all’altro, mi ha messo sopra per darmi un bacio lento e umido… siamo tutti e due fatto ora . Dovevo solo farmi una doccia e portarlo a casa.

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