La mia prima volta con il sesso anale

di | 29 de Settembre, 2023

Ciao, mi chiamo Julio, oggi ho 19 anni ma ti racconto cosa mi è successo 6 anni fa, avevo un corpo un po’ definito, sono 1,50 e 45 kg, la mia pelle è bianca, i miei capelli erano sempre dritto e nero, ecco tutto, così.
Sono cresciuto in un condominio con una serie di palazzine ultimate e alcune ancora da finire, c’erano tanti bambini nel condominio, eravamo un po’ poveri quindi mia madre comprava dei vestiti che duravano a lungo e che per me erano comuni indossavo vestiti in fila, stretti perché sono cresciuta o li ho comprati da qualcun altro, a volte non indossavo le mutandine, non perché fossi cattiva o altro, perché non ne avevo nessuna delle mie.
C’erano tanti bambini nel condominio, e giocavamo a nascondino, io indossavo un top, perché avevo il seno molto piccolo, e dei pantaloncini corti e attillati di lycra che indossavo da circa 3 anni, e che giornata . quando ero senza mutandine, perché mia madre stava pulendo una casa e le piaceva lavare insieme i vestiti della nostra famiglia.
Raulzinho, che era un ragazzo più grande di noi, aveva 17 anni, venne e volle nascondersi con me, mi sembrò strano perché i bambini più grandi del condominio non si mescolavano mai con noi, e mi portò in una zona che noi non sono mai andato perché era un cantiere dove i ragazzi andavano a fumare marijuana, siamo arrivati ​​e non c’era nessuno, siamo entrati in un tubo di cemento con dei cartoni lì, lui mi ha fatto chinare e si è messo dietro di me appoggiandosi a me, Pensavo fosse strano ma in realtà a quel tempo non sapevo nemmeno cosa fosse il sesso, ero molto infantile, non avevo ancora nemmeno il ciclo.
Ma lui ha cominciato ad appoggiarsi sempre di più a me e alla fine mi sono sdraiato a faccia in giù e lui mi era sopra e poi ha continuato a muoversi e mi ha detto di stare fermo così non ci trovavano, ho cominciato a strofinarmi ed ero un un po’ imbarazzato quindi non ho capito, si è strofinato contro di me e mi ha abbassato un po’ i pantaloncini, gli ho chiesto cosa stesse facendo, mi ha detto di stare zitto altrimenti ci avrebbero trovato e se stavo zitto mi ha prestato la Playstation per lui, allora sono rimasta zitta, mi ha tolto i pantaloncini e siccome ero senza mutandine e mi ha messo la sua pika nel culo, e ho cominciato a muovermi e a strofinarmi, ho sentito qualcosa di mielato e caldo, ho sentito il calore di il pika quando si è avvicinato si è strofinato così tanto che ha cominciato ad entrare, ho cominciato a muovermi ho provato a fermare il dolore ma non me lo permetteva, ho gemito e lui mi ha detto di stare zitto altrimenti non avrebbe fatto una Playstation per me.
Ed eccomi lì che mi stavano scopando senza sapere cosa stesse succedendo, ho trattenuto il respiro, lui ha cominciato a metterselo finché non mi sono sentito toccare, mi è venuta voglia di fare la cacca, così ho pensato ma in realtà era il pika che era quello che mi ha causato questo disagio, continuava a dire cose che in quel momento non capivo, mi ha stretto tra le braccia e non si è mosso, è rimasto così finché non ho sentito il suo pika muoversi da solo lì, era venendomi nel culo ed io ero lì, facendomi una doccia del suo sudore e sopportando il dolore in silenzio.
Poi mi ha pulsato dentro, si è alzato ed è andato via, lasciandomi lì senza sapere veramente cosa fosse successo, ho sentito un fastidio alle natiche, e i miei polmoni erano come dei menhir, è stato a causa del suo peso, mentre usciva di soppiatto è uscito da dietro un vecchio armadio, un altro uomo che non avevo mai visto, aveva circa vent’anni, e disse che voleva farlo anche lui, che se non glielo permettevo lo avrebbe detto a mio padre, io non l’ho fatto so dove conosceva mio padre ma io sono rimasto in silenzio non sapendo cosa dire, L’uomo aveva fretta dicendo, vieni vieni, mi ha preso per mano e mi ha portato dietro l’armadio, c’era un tubo di cemento steso per terra , era sottile e mi ha fatto inginocchiare e mi sono appoggiato su di esso, è andato dietro di me e mi ha tirato giù i pantaloncini fino alle ginocchia e ho guardato indietro e l’ho visto masturbarsi e si stava strofinando contro di me e io li stavo indossando, e lui se li metteva e io stavo zitta, non ero favorevole, semplicemente non sapevo come reagire, lei era paralizzata da quello che stava succedendo, non aveva tempo di reagire.
Quando sono andata a esprimere la mia reazione, mi hanno spinta contro il tubo di cemento, poi l’uomo ha cominciato a spingere, ad andare avanti e indietro e a dire che il mio culo era perfetto e che non me lo avrebbe messo nella figa, e lo ha fatto. Non volevo diventare papà e dicevo cose del genere, mi hanno dato una seconda pacca sul sedere senza sapere cosa stesse succedendo.
L’ho sentito quando ha iniziato a pulsare lì sotto e ha detto che sarebbe venuto, il giorno in cui ho capito che sarebbe venuto, in quel momento non sapevo nemmeno che fosse caldo, poi mi ha dato dei colpi più forti ed è venuto . , ma non se l’è tolto, gli sono rimasta attaccata. Mina mi teneva il seno, a riposo, per circa 3 minuti ha continuato a muoversi da una parte all’altra, mi sentivo a disagio, ma questa volta iniziava a piacermi il fatto che sentivo un po’ di calore tra le gambe e mi sembrava di urinare, tutto che lo so mi ha dato un po’ di shock, sai, in quel momento non sapevo di aver avuto il primo orgasmo, molto debole ma lo era, poi ha continuato a pulsare per la seconda volta, poi si è seduta per terra , ho sentito che andava via per tirare fuori il cocco, mi sono alzata con il ginocchio sbucciato, mi sono messa i pantaloncini e sono uscita con uno sconosciuto, ho camminato ma sono andata via velocemente, l’ho solo sentita dire che dovevo allattare, Sono arrivato a casa e c’era un pezzo che Raulzinho aveva lasciato a casa.
È successo così…
Commenta Spero che ti piaccia.

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