Racconto erotico eterosessuale: un corpo che cade

di | 6 de Luglio, 2023

Una storia di Tito

La mattina era fredda. La città, vista dall’alto, sembrava più grigia del solito. Sento un brivido che tocca la mia anima ormai angosciata e inquieta.

Il vento ha insistito per frustarmi. Fredda e insistente, mi cullava con i vestiti leggeri che indossava, decisa a sedurmi.

Potevo sentire il mio forte profumo dolce che si diffondeva nell’aria, è successo tutto così in fretta, eppure così vividamente davanti a me, era come un film, uno di quelli che ti toglie il fiato guardando.

Ricordai la macchina argentata che si fermò sul viale affollato e illuminato. Tutte le ragazze si sono piegate in pose sensuali, non sapendo chi avrebbe chiamato.

Un gesto nella mia direzione ed eccomi lì, in minigonna attillata, camicetta trasparente e lucida, affacciata al finestrino dell’auto, a contrattare il prezzo.

Il vecchio edificio fatiscente, la strada scarsamente illuminata nel centro storico, questo scenario non corrispondeva alla sua grande macchina, ma corrispondeva ai suoi modi silenziosi, cupi e affascinanti.

Nessun portiere alla reception, porta aperta, odore di cose vecchie nell’aria. Ero un po’ spaventato, ma avevo già organizzato il lavoro. In fondo conoscevo queste situazioni inerenti al lavoro. C’era un po’ di eccitazione. Era così vulnerabile con questo enorme stallone maschio.

La porta si chiuse e la voce rauca e ferma ordinò:

“Succhialo cagna!” Ingoia il mio cazzo e il mio seno yum! “Ho provato a togliermi la camicia, nuovo ordine fermo:

“Stai vestito! Ti voglio così, completamente vestita. Mettiti in ginocchio e succhiami il cazzo! “Ordine ricevuto, ordine eseguito. Cazzo enorme già sodo come una roccia, lucido, non entrava nella mia bocca.

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Come un buon professionista, ho lottato e ho fatto un buon lavoro mentre gemeva forte e mi tirava la testa contro il suo palo.

“Alzati!” Di nuovo, ubbidii, sentii le sue dita entrare nella mia bocca, premere le mie labbra, le succhiai avidamente, facendo un gioco sensuale.

Sorprendente! Ero veramente eccitato. Le mie mutandine erano bagnate di desiderio e di una frenesia inspiegabile che mi toccava dentro e mi faceva tremare.

“Allora! Succhia il piranha! È così che mi piace!”

“Ti scoperò, puttana!” “L’ho sentito e ho urlato, sentendo quell’enorme asta che mi squarciava forte la figa, penetrando in profondità.

Colpì frettolosamente, vigorosamente, quasi furiosamente. Il suo cazzo si muove rapidamente avanti e indietro mentre mi inchioda la testa contro il tavolo, inchiodandomi al pavimento.

Gemeva e sudava, dopotutto era ancora elegantemente vestito.

“Puttana puttana! Verrò!

“Goditi il ​​caldo macho!” Quella fu l’unica e ultima frase che le dissi, sentendo il suo corpo fremere e un potente orgasmo invadermi le viscere.

Sento di nuovo il vento della notte che attraversa il mio corpo profumato. Alzo lo sguardo e posso ancora vedere il suo sorriso mentre mi lancia giù dal piccolo balcone.

Sento un grande impatto fragoroso. Il mio corpo contro il suolo. Tutto si spegne.

Nota dell’autore:

Questa storia è stata inserita in una mini-news challenge, ma questo pezzo mi piace così tanto che ho deciso di condividerlo con i miei lettori in modo che più persone possano accedervi.

Spero vi piaccia. Grazie a tutti per il vostro affetto come sempre!

Storia Registrato presso l’Ufficio delle Arti, ai sensi della Legge 9610 del 1998. Vietata la riproduzione senza l’autorizzazione dell’autore.

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*Pubblicato da tcavalcanti su climaxcontoseroticos.com il 19/05/23.

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