Finalmente addio alla verginità – Racconti erotici

di | 1 de Luglio, 2023

Avevo 18 anni quando è successo tutto, non molto diverso da adesso, avevo solo i capelli più lunghi ed ero più magro, ho una sorella che ha quattro anni più di me, all’epoca aveva 27 anni e usciva con un uomo di 32 anni. – Vecchio, Raffaele. Mia sorella non è molto diversa da me, ci somigliamo anche molto, solo che è molto più magra, viene dalla famiglia di mio padre e non ha ereditato le mie stesse caratteristiche. E ho sempre pensato che non fosse giusto per Rafael.
Rafael era un uomo molto bello. Occhi castani e neri, un po’ più alto di me, sarà alto circa 1m78. Aveva un corpo molto definito, muscoloso senza esagerare, che gli stava molto bene e lo rendeva meravigliosamente mascolino, e aveva un volume nei pantaloncini che destava la mia curiosità.

Non devo nemmeno dire che è stato solo Rafael a presentarsi per farmi bagnare tutto, giusto? Ma Rafael non mi ha mai prestato attenzione, mi ha sempre trattato come la sorellina della sua ragazza, come una bambina. E non ho mai pensato che potesse succedere qualcosa tra di noi, infatti lui usciva con mia sorella e io non ero mai al centro dell’attenzione.

A quel tempo ero anche molto stupido, non ho nemmeno baciato, avevo già baciato. Ero imbarazzato a mostrare il mio corpo e non indossavo vestiti troppo corti o troppo stretti. Non avevo molti amici, quindi ero sempre a casa. Ero molto antisociale.
Durante le vacanze di fine anno Rafael ha invitato mia sorella a viaggiare con lui ad Angra dos Reis, mia madre all’inizio non voleva lasciarlo, infatti uscivano da meno di un anno e mia madre non lo conosceva molto bene ed era spaventato. Ma mia sorella ha insistito e la mamma mi ha permesso solo a una condizione: che mi prendessero, così avremmo potuto prenderci cura di noi stessi. A mia sorella non è piaciuto molto, ma era contenta.

Abbiamo preparato tutto per partire, non ero molto contento dell’idea, ma alla fine della settimana era tutto pronto e siamo partiti. Siamo stati in viaggio per molto tempo, Rafael ci ha portato con la sua macchina, fino al nostro arrivo.
Il posto era bellissimo. La casa sembrava più una capanna che una casa al mare ed era proprio di fronte al mare, su un’isola con acqua cristallina e sabbia bianca, sembrava un paradiso. Allo stesso tempo, mi sono emozionato. Ci siamo sistemati, mia sorella stava nella stessa stanza con me e Rafael in una stanza diversa, ma proprio accanto. Eravamo molto stanchi per il viaggio, quindi abbiamo dormito il resto della giornata, senza goderci la spiaggia.

I giorni passavano e notai che ogni notte mia sorella usciva dalla stanza e andava in camera sua. Aspettava che mi addormentassi, ma mi svegliava sempre con rumori, gemiti, provenienti dalla stanza accanto. E mi eccitava, mi toccava sempre e mi piaceva pensare a mio cognato che si scopava mia sorella.

Durante il giorno lo vedevo sempre in costume da bagno, giocare con mia sorella in acqua e questo volume del suo cazzo morbido mi incuriosiva ed eccitava. Non avevo mai visto un bastone vivo e dei colori, e ogni volta che vedevo mio cognato, questa voglia di vedere mi svegliava. Non mi ero ancora goduta il mare, non avevo messo il bikini quindi me ne stavo sotto il portico di casa, sdraiata sull’amaca, a guardare tutto, indossando vestiti molto leggeri per evacuare il caldo, ogni tanto rischiavo andando al mare anche vestita o quando usciva la coppia felice indossavo reggiseno e mutandine, era una spiaggia chiusa, non c’era pericolo che qualcuno si facesse da parte.

Un giorno, mentre mia sorella era fuori con il suo ragazzo, ne approfittai per andare al mare in mutande. Indossavo delle mutandine bianche, né piccole né grandi, ma ancora ammucchiate sul mio sedere grosso, e un reggiseno dello stesso colore che non si adattava più al mio seno e lo faceva sempre sporgere, e dopo essermi bagnata, erano trasparenti contro la mia pelle, mostrando chiaramente i miei capezzoli e la mia figa precedentemente vergine e intatta.
Ho perso la cognizione del tempo e quando stavo lasciando il mare per tornare a casa, ho incontrato mio cognato. Mi guardò, scrutandomi in modo tale che pensai davvero che fosse nudo. Mi divorò con lo sguardo e in quel preciso istante notai che il volume dei suoi pantaloncini aumentava.

Dov’è Bianca? Pensavo fossi fuori… – chiesi imbarazzata e imbarazzata mentre cercavo di nascondere il mio corpo con le mani.

– Sta facendo la doccia, è arrivata sudata, voleva rinfrescarsi e riposarsi un po’, e mi ha mandato a cercarti. – Rispose, analizzandomi. Mi guardava spudoratamente i seni e tutto il mio corpo, mi guardava dalla testa ai piedi senza vergogna, ea un certo punto ha cominciato a muovere il suo cazzo già duro; Lisciò e strinse delicatamente il suo cazzo sopra i suoi pantaloncini.
Questo mi commosse, smisi di coprirmi e cominciai ad entrare in casa. Potevo sentire il suo sguardo sulla mia schiena, divorarmi, scrutarmi.

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Quello stesso giorno, all’alba, sono stato svegliato da movimenti, rumori e gemiti apparentemente soffocati nella camera da letto dove dormivo con mia sorella. Davo le spalle al letto dove dormiva mia sorella e lentamente girai un po’ la testa per guardare: mio cognato era disteso sul corpo delicato e magro di mia sorella, le teneva le mani contro il materasso, la dominava, mentre le ha scopato maestosamente la figa, lei mi ha chiesto di calmarmi e di non fare rumore per non svegliarmi. Meglio ancora, mi guardava, mi guardava con una tale intensità che sospetto fosse stato il suo sguardo su di me a svegliarmi e non il rumore che stavano facendo, e quando si accorse che li guardavo, rise maliziosamente con Me. e ho iniziato a scopare forte mia sorella, così forte che gemeva dal dolore senza nemmeno preoccuparsi di svegliarmi.

Tornai a letto e finsi di dormire, ma i suoi gemiti, l’impatto dei loro corpi, quell’odore di sesso che esalava in camera da letto mi fecero impazzire e cominciai a toccarmi sul posto, con discrezione. Mi toccai la figa che era completamente bagnata e mi massaggiai la fessura che era così dura che ricordai mio cognato che mi guardava mentre scopava forte mia sorella. Non ci volle molto perché sentissi arrivare anche mio cognato e il suo grido di piacere faceva tremare e tremare tutto il mio corpo.

Il tempo stringeva, il giorno del ritorno a casa si avvicinava e gli sguardi di mio cognato si facevano sempre più costanti e spudorati, mia sorella notava alcuni suoi sguardi e per questo litigavano anche, ma io fece finta di non accorgersi di niente e sebbene lui sapesse di aver visto loro due scopare, io finsi e mi rendei insignificante. Forse per paura, perché sapevo che mio cognato era interessato a me, le sue azioni lo dimostravano, ma cosa avrei fatto? Non mi aveva nemmeno baciato prima, ero mortificato di dirglielo o altro, e non volevo nemmeno rovinare la relazione di mia sorella, sembrava che gli piacesse davvero.
Il nostro ultimo giorno a casa, mia sorella è uscita e ha detto che avrebbe comprato dei souvenir da portare alla mamma e ad alcuni dei

I suoi amici, mio ​​cognato, non volevano andarci e nemmeno io, c’era un fottuto sole, quindi siamo rimasti. Non ci siamo detti una parola fino all’ora di pranzo. Ero in cucina a preparare il pasto, in mutandine e reggiseno, con un telo da mare avvolto intorno al corpo, quando mio cognato è arrivato dietro di me e si è fermato a pochi centimetri dal mio. Potevo sentire il calore irradiarsi dal suo corpo, il suo respiro sul retro del mio collo e persino il suo cazzo che mi toccava leggermente il sedere. Mi ha tenuto le spalle e ha iniziato a massaggiarmi, ero tesa per il suo tocco ma presto ho iniziato a rilassarmi.

– Ho sempre pensato che fossi carino, ma dopo averti visto uscire dal mare quel giorno, ne ero sicuro. – Disse con voce dolce proprio accanto al mio orecchio, che mi fa venire la pelle d’oca, mentre passava dolcemente le sue mani sulle mie braccia e cominciava ad accarezzarmi il corpo.
– Sei così bella, sei meravigliosa, non dovresti nasconderti così…
– Disse baciandomi il collo e aprendomi il giogo. Ho sentito il giogo cadere a terra e ha mostrato il mio corpo solo in reggiseno e mutandine. L’ho sentito gemere appena mi ha visto mezzo nudo e si è messo il suo corpo sopra di me facendomi sentire il suo cazzo.

rock duro contro il mio culo. Era già bagnato, completamente bagnato, gemeva e tremava con il suo corpo sopra il mio, tradindomi ricordando mia sorella. In quel momento mi teneva e stringeva i seni, massaggiando i miei capezzoli attraverso il reggiseno.
– Sei il fidanzato di mia sorella… Basta! – dissi voltandomi a guardarlo, era difficile ma lo allontanai da me, senza guardarlo negli occhi.
– Cosa ho ? Io so che mi ami…
– disse avvicinandosi di nuovo, insistendo, mettendo già la mano sulla mia figa sopra le mutandine e accarezzandomi, stringendomi la figa, sentendo la mia umidità, rise soddisfatto.
– Capisco il modo in cui mi guardi… So che ti sei emozionato quando mi hai visto scopare tua sorella in camera da letto… E io l’ho scopata pensando a te, desiderandoti, cognata…

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Disse togliendomi le mutandine. di lato e facendo scivolare le dita tra le labbra bagnato dalla mia figa, mise le dita sulla mia grelinha, strinse dolcemente e iniziò a massaggiare con movimenti circolari, era così gustoso, il mio corpo rabbrividì e gemetti dolcemente e segretamente per il piacere che mi dava, mi dava.
“È così che ti sei toccato?” È così che ti senti pensando a me?
– Disse piano, sussurrando con la voce roca e sexy che mi eccitava. Fece scivolare le dita all’ingresso della mia figa e cercò di entrarmi, ma si fermò quando gemetti di dolore.
– Quanto sei stretta, cognata… Che bontà!
Gli ho detto che ero vergine o almeno ho provato a dirglielo e potevo dire che era impazzito quando l’ha scoperto, ancora più eccitato. Quando me ne accorsi, mi stava già succhiando i seni, succhiando i miei capezzoli uno per uno con delicatezza, ma avidamente, voracemente. Ha leccato, succhiato, morso, lasciandomi con cicatrici e pelle d’oca mentre intensificava il suo massaggio nella mia culla. Stava già gemendo forte e contorcendosi contro il suo corpo. Finché non ho sentito intensi spasmi in tutto il corpo, ho gemito forte di piacere e ho perso l’equilibrio sulle gambe e sono quasi caduto a terra. Era stato il miglior orgasmo della mia vita.

Baciò dolcemente tutto il mio corpo, esplorando il mio collo con le sue labbra e il mio corpo con le sue mani grandi e ferme. Mi ha stretto forte il culo, mi ha schiaffeggiato dicendo che mi ha sempre amato e dopo avermi visto in spiaggia ha iniziato ad amarmi ancora di più, ed era pazzo del mio culo. Mi strinse i seni, giocò con i miei capezzoli duri. Mi stava usando mentre mi stavo riprendendo dall’orgasmo. Ho sentito la sua mano sopra la mia e lei l’ha messa sul suo cazzo, che sporgeva e puntava verso il soffitto, era così duro. Rabbrividii al tocco e fissai quel cazzo con un tale entusiasmo che uccise la mia curiosità. Ho tenuto quel grosso, grosso, caldo cazzo duro stretto tra le mie mani. Il suo sesso era bellissimo, scuro con una testa rosa così grande che sembrava un fungo. Il suo pene doveva essere lungo sette pollici e venato, liscio, caldo, virile. Ho iniziato goffamente a masturbarlo, non sapevo esattamente come farlo ma stavo cercando di dare piacere a quest’uomo che desideravo tanto. Ho visto il suo pre-cum sbavare su tutta la grossa testa del suo cazzo e ci ho passato le dita spargendo la sua gala su tutto il corpo del suo cazzo lasciandolo sbavare ovunque.

– Sì, cognata… Stai bene, ma vieni qui, vieni… – Disse accarezzandomi il viso e spingendomi leggermente la testa contro il suo cazzo. Mi sono inginocchiato davanti a lui e gli ho afferrato il cazzo. La punta del suo cazzo mi riempì tutta la bocca, e io succhiai, succhiai, strofinai la mia lingua sulla sua uretra, feci scivolare la testa del suo cazzo con la mia lingua calda e bagnata. Lui gemeva, si contorceva dal piacere e mi incoraggiava, dicendo sempre che stavo bene, che avevo la bocca calda e che lui succhiava caldo. Mi ha tenuto la testa e l’ha spinta ancora più forte contro il suo cazzo, facendomi ingoiare il suo cazzo più che potevo finché non ho avuto un vomito mentre la grossa testa mi pungeva la gola.

Presto l’ho preso e ho succhiato forte, andando avanti e indietro veloce e lento. Mi prese la mano e se la posò sui testicoli, io capii e cominciai a massaggiare, stringendo con cura. Ho sentito il suo cazzo crescere e gonfiarsi nella mia bocca, pulsare contro le mie labbra e ho sentito un liquido caldo e salato inondarmi la bocca mentre mio cognato ruggiva di piacere mentre veniva. Ho provato a sputare il suo seme, ma mio cognato mi ha afferrato il viso, coprendomi la bocca e facendomi deglutire disgustato.

Mi ha portato nella sua stanza, ha chiuso a chiave la porta e mi ha buttato sul letto. Mi ha tolto il reggiseno e le mutandine, e si è tolto i pantaloncini e le mutande, spogliandosi davanti a me. Ho riso imbarazzato vedendo il suo corpo perfetto e caldo. Mi allargò le gambe e si infilò nella mia figa, succhiandomi come se avesse fame e fretta, ma dolcemente. La sua lingua ha stuzzicato il mio cazzo leggermente, delicatamente e delicatamente ma con fermezza.
Ha fatto circolare il dito intorno all’ingresso della mia fica e talvolta ha minacciato di penetrarmi.
– Voglio fotterti qui nella mia stanza, nel mio letto, così posso ricordarmi sempre di te, cognata… voglio sentire la tua figa stretta sul tuo cazzo… Adesso! – Disse mettendo il suo grosso corpo sul mio, tenendosi il cazzo e masturbandosi. Posò le sue labbra sulle mie e mi baciò lentamente, la sua lingua massaggiò la mia, esplorando tutta la mia bocca e io continuai goffamente a cercare di seguirlo. Nervosa ed eccitata che bacia per la prima volta e che sta per essere sverginata. In quel preciso momento ho sentito la grossa testa del suo cazzo all’ingresso della mia figa, mio ​​cognato ha cominciato a forzare e ho sentito la testa del suo cazzo invadere la mia figa bagnata. Qualche volta il suo cazzo è scivolato fuori dalla mia figa ma il mio fratellastro non si è arreso e ha riprovato, forzando il suo cazzo nella mia piccola figa stretta, gemeva contro la mia bocca e io gemevo di dolore nella sua chiusa.

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Sentivo la punta del suo cazzo entrare nella mia figa e mio cognato gemeva ruggendo di piacere perché pensavo stesse arrivando. Gemevo dal dolore, sentivo la grossa testa del suo cazzo che mi squarciava, facendo esplodere la mia testolina e volevo fermarmi e arrendermi, ma mio cognato mi teneva con il suo corpo e mi ha costretto il suo cazzo nella figa facendola invadere il mio cazzo. Si fermò quando fu completamente dentro di me, mi guardò negli occhi e si congratulò con me per aver perso la verginità. Poi iniziò ad andare e venire lentamente, gemetti di dolore mentre sentivo il suo grosso cazzo dentro di me. Ho sentito disagio mentre il suo pene si muoveva dentro e fuori dalla mia figa, anche se lentamente. Mio cognato gemeva, urlava, a differenza di quando si scopava mia sorella. Mi baciò il collo, mi morse, mi succhiò la pelle così forte che dovetti spingerlo a smettere.

– Ah… Che figa stretta che hai, cognata… Fa molto caldo… Ah… – Disse, accelerando i movimenti, dando alla mia figa spinte più forti. Ho provato un misto di piacere e dolore che mi ha fatto gemere come una cagna in calore, forte, spudorata e dolorante. È stato alimentato dai miei gemiti e pompato forte nella mia fica, sbattendo il suo cazzo contro di me più forte, più veloce, più aggressivo. Mi ha afferrato per il collo e mi ha maledetto, ha detto che sarei diventata la sua cagna, che mi avrebbe fottuto tutto il tempo, che mi avrebbe reso dipendente dal suo cazzo e che avrebbe colpito io in faccia. Mi ha fatto impazzire e la cosa successiva che ho saputo è stato venire con il suo cazzo sepolto nella mia figa, contorcendosi sotto il suo corpo. Si è fermato quando sono arrivato e la mia figa si contorceva disperatamente sul suo cazzo, gemeva e sapevo che stava per venire. Ha quasi tirato fuori il suo cazzo da me e me lo ha spinto in profondità nella mia figa, forte, facendomi urlare, in quel preciso momento ha tirato fuori il suo cazzo, premuto, ruggendo forte di piacere ed è venuto, spalmandomi la pancia con il suo caldo sperma appiccicoso . . Il suo corpo tremava e gemeva finché non uscì l’ultima goccia di sperma, poi si accasciò accanto a me.

Ero in fiamme, mi sentivo come se mi fosse stato aperto un buco dentro, riprendendomi da questa scopata, quando ho sentito la voce di mia sorella che cercava il suo ragazzo. Rafael e io ci siamo guardati spaventati nello stesso momento, ho afferrato le mie mutande, sono uscito disperato dalla sua stanza e sono corso nella mia. È solo che mia sorella non ci ha beccati. Quel giorno siamo partiti e mia sorella non ne aveva idea, niente. Ho dovuto truccarmi molto il collo e coprirmi bene il seno, perché mio cognato mi ha lasciato tutto segnato di succhiotti e morsi. Dopo quel giorno mio cognato ha cominciato a tornare meno a casa, aveva la coscienza sporca e si sentiva in colpa, ammetto di averlo fatto anche io. Ma poi ci siamo rivisti e lui mi ha scopato diverse volte senza che mia sorella sapesse niente, ma questa è una storia per un’altra storia, no?

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